L’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la Ossigenoterapia Iperbarica: “una terapia sistemica che sfrutta la solubilità fisica dell’ossigeno in pressione”.
L’Ossigeno:
L’ossigeno è un gas che obbedisce alle leggi fisiche che regolano l’assorbimento, la diffusione e il trasporto dei gas nel plasma. Indispensabile per la nostra vita viene normalmente trasportato dai globuli rossi. Ma può anche essere trasportato in soluzione dal plasma.
La quantità di un gas che entra in soluzione in un liquido è direttamente proporzionale alla sua pressione parziale rispetto al liquido con il quale è in contatto (Legge di Henry). La pressione parziale dell’ossigeno nell’aria alveolare (l’aria che occupa l’interno dei polmoni):
– in condizioni di aria ambiente a livello del mare (1 ATA= 1 Atmosfera Assoluta) è di 159 mm Hg
– in condizioni di pressione normale (1 ATA) ma con O2 al 100% sale a 760 mm Hg
– in condizioni di iperbarismo (3 ATA) e con O2 al 100% arriva a 2280 mm Hg
La pressione:
La conseguenza di queste variazioni è che quando respiriamo naturalmente alla pressione del mare l’ossigeno trasportato dai globuli rossi corrisponde al massimo a 20 volumi % di Ossigeno, la concentrazione dell’ossigeno disciolto nella parte liquida del sangue cresce man mano che aumenta la pressione dell’aria che respiriamo.
Se poi respiriamo ossigeno puro, cioè al 100%, la sua concentrazione nel plasma (indipendentemente dai globuli rossi) diventa talmente elevata (6,8 volumi % di O2 a 3 ATA) da poter sostenere da sola i processi vitali. L’ossigeno disciolto nel plasma può arrivare anche nei distretti dell’organismo e nei tessuti che, a causa di alterate condizioni locali non ricevono una adeguata irrorazione sanguigna e sono quindi in condizioni di bassa pressione di ossigeno.
La adeguata disponibilità di O2 a livello dei tessuti è quanto viene realizzato durante la seduta di ossigenoterapia iperbarica, permettendo l’avvio degli effetti terapeutici, che consistono principalmente in:
- Induzione della neoangiogenesi (stimolo alla formazione di nuovi capillari sanguigni) in aree ischemiche
- Ottimizzazione dei processi cicatriziali, favorendo la formazione di collagene, materiale fondamentale per la cicatrizzazione
- Stimolo ai processi osteogenetici (nuova formazione di tessuto osseo), attraverso la stimolazione degli osteoblasti
- Effetto battericida e batteriostatico: eliminazione dei germi anaerobi per azione diretta dei radicali liberi dell’O2 e contrasto allo sviluppo dei germi aerobi per attivazione delle funzioni fagocitarie di particolari globuli bianchi chiamati polimorfonucleati
- Azione antiedema (diminuzione della tumefazione dei tessuti)
- Demarcazione dei tessuti morti rispetto a quelli irrorati e recuperabili
La seduta iperbarica (sintesi)
Il Paziente, effettuata l’accettazione amministrativa durante la quale gli viene consegnato il programma orario delle sedute e la chiave di un armadietto dove riporre i propri oggetti, viene affidato ad una Infermiera che lo accompagna a prendere confidenza con l’ambiente iperbarico, gli fa una serie di domande per la compilazione dell’anamnesi e gli consegna il camice ignifugo e gli zoccoli antistatici da indossare durante la seduta terapeutica.
Successivamente viene sottoposto ad una accurata visita da parte di un Medico Responsabile dell’Istituto, durante la quale il Medico:
- verifica la esistenza di eventuali controindicazioni alla terapia,
- espone i motivi per cui gli è stata prescritta la OTI (ossigenoterapia iperbarica)
- illustra la metodologia che verrà attuata per aumentare la pressione nella camera iperbarica e la necessità per il Paziente di respirare attraverso una maschera alla quale arriva ossigeno al 100%, secondo quanto verrà indicato durante la terapia,
- lo avverte dell’assoluto divieto di portare all’interno della camera una serie di sostanze ed oggetti che vengono puntualmente elencati,
- illustra il contenuto del consenso informato, che gli viene consegnato in copia e che il Paziente dovrà sottoscrivere prima di iniziare la terapia. La prima seduta viene effettuata – di regola – il giorno successivo
- durante la visita il Paziente viene adeguatamente informato e addestrato sulle procedure da attuare per eliminare o attenuare gli eventuali disturbi alle orecchie (otalgia) che possono manifestarsi durante la prima parte della compressione.
Il Paziente, dopo aver indossato il camice e gli zoccoli, all’ora indicata viene invitato da una Infermiera ad entrare e prendere posto con gli altri Pazienti nella camera iperbarica assegnatagli. Entra nella Camera anche il Medico Assistente che è un Medico al quale è stato somministrato uno specifico addestramento con valutazione finale positiva, la cui preparazione viene verificata annualmente, che assicura il controllo e l’assistenza sanitaria durante tutta la seduta, la cui durata è di circa un’ora e cinquanta minuti.
Durante la seduta – divisa in una fase di compressione (15 min. circa), una fase terapeutica (72 min.) e una fase di decompressione (18 min.) – i Pazienti saranno invitati, seguendo le istruzioni del medico Assistente, a respirare l’ossigeno puro attraverso la maschera o a respirare liberamente durante alcuni intervalli. Per qualunque dubbio o problema il Paziente si rivolgerà esclusivamente al Medico Assistente presente.
- Alla fine della seduta i Pazienti usciranno ordinatamente dalla camera, e potranno rientrare nello spogliatoio per rivestirsi.
- Durante il ciclo terapeutico il Paziente potrà essere sottoposto ad una visita intermedia, della quale sarà tempestivamente avvertito, per controllare la evoluzione della malattia.
- Il giorno precedente la fine del ciclo prescritto di terapie, il Paziente verrà sottoposto dal Medico responsabile ad una visita conclusiva, programmata per valutare il risultato terapeutico della OTI effettuata. Gli verrà dato il referto, contenete il risultato clinico della terapia, che dovrà essere consegnato al Medico inviante.
La sicurezza:
L’Istituto Iperbarico di Villafranca ha fatto della sicurezza uno dei cardini della propria organizzazione. A titolo esemplificativo elenchiamo:
- Tutti i sistemi di controllo dei parametri critici all’interno delle camere iperbariche (pressione, percentuale di O2 nell’aria, temperatura, umidità) sono doppi
- I sistemi antincendio all’interno delle camere iperbariche sono sovrabbondanti, con triplice erogazione dell’acqua (manuale, a bombola e a pioggia)
- I comandi dell’antincendio a pioggia, dotato di diffusori “sprinkel”, si trovano all’interno delle camere, sulla parete esterna delle camere e sul pannello di comando.
- L’impianto antincendio viene controllato mensilmente per ciascuna camera con l’allagamento della camera stessa
- Il monitoraggio della ventilazione di ciascun paziente viene realizzato misurando la % dell’O2 nell’aria espirata
- I Tecnici iperbarici addetti al funzionamento delle camere esercitano un video e audio-controllo continuo delle camere stesse
- Tutti i Pazienti vengono adeguatamente addestrati, con una visita alle camere iperbariche e ricevono raccomandazioni circa:
- le modalità per evitare o limitare i disturbi alle orecchie durante la fase di compressione
- il divieto assoluto di portare nelle camere oggetti e sostanze vietate all’interno
- la qualità degli abiti e della biancheria da usare (cotone al 100%)
- l’obbligo di indossare all’interno delle camere il camice ignifugo e gli zoccoli antistatici forniti dall’Istituto
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